Un altro buon episodio questo The strain 4×08: extraction, non al livello emotivo del precedente ma mantiene su un buon livello questo rettilineo finale imboccato dalla serie.
Che è successo nell’episodio
In sostanza è riassumibile in poche parole: Setrakian prima di morire implora Fet di non mettere da parte le sue ultime ore di vita, cioè non liquidare quello che l’anziano combattente ha pensato di aver capito nella sua nuova lettura del Lumen, separare il Maestro dagli umani che lo aiutano sarebbe la chiave della sua sconfitta definitiva.
Questo però provoca frizioni nel gruppo che ora si è davvero riunito perché nel nascondiglio di Setrakian prima arrivano Eph e Dutch e poi Quinlan e Fet che sono arrivati a Manhattan con un’imbarcazione e hanno lasciato Roman (il militare) con la bomba nucleare a Wall Street nel protettissimo palazzo della borsa.
Dopo la morte di Setrakian Quinlan, pur colpito dalla straordinaria figura dell’anziano ebreo, pensa che la cosa più sensata sarebbe continuare col piano della bomba nucleare che ha già spazzato via gli antichi, Fet è incerto tra la logica di Quinlan e il rispettare le ultime volontà di Setrakian, Dutch ed Eph sono contrarissimi a far esplodere un altro ordigno nucleare. Prima che la discussione degeneri, si fa per dire, nessuno ha la capacità fisica di fermare Quinlan, Dutch ha un’idea che almeno per il momento mette tutti d’accordo, prendere Desai per sapere da lui dov’è il Maestro, va bene per Quinlan perché avere un luogo in cui far scoppiare la bomba piuttosto che affidarsi alla speranza che il botto sia abbastanza per prendere pure il Maestro è certamente preferibile, va bene per Eph perché ritarda il piano della bomba, va bene per Fet perché significa rispettare le volontà di Setrakian, attaccare il Maestro isolandolo dai collaboratori e collaborazionisti più vicini a lui.
L’azione riesce e Deasi viene preso nel centro in cui furono detenuti Setrakian e Dutch. Nel frattempo il Maestro manda Zack in missione (non sappiamo quale) e l’episodio si chiude sull’incontro tra Zack e il padre.
Recensione
Grande intensità emotiva degli ultimi attimi di Setrakian che porge la sua spada a Quinlan per essere decapitato, non poteva chiederlo a qualcuno degli altri, ma lo stesso Quinlan non mostra certo mancanza di emozioni nel farlo.
Molto bello il brevissimo discorso di Quinlan sulla sepoltura di Setrakian, in sostanza dice che le vite umane sono brevi e spesso sembrano non contare nulla in confronto alla storia, come una debolissima fiamma difficile da vedere nell’oscurità, ma quella di Setrakian è stata un faro per tutti loro, ha insegnato cosa la forza di volontà possa fare, bello anche che consegni la spada del “professor” a Fet.
Il tema dell’episodio è stato certamente quello della perdita, tutti i nostri anche se in misura diversa subiscono la perdita di Setrakian, Eph più volte durante l’episodio manifesta lo sconforto per la perdita di Alex, rammentando quanto lei sia stata fondamentale nel suo ritornare nella lotta.
Non a caso tutte le foto prese vengono dalla scena in cui Quinlan decapita Setrakian o poco prima, mi pareva che sottolineare le reazioni alla perdita di un personaggio così titanico nella sua umanissima forza di volontà fosse il modo migliore di illustrare il tema dell’episodio. Lo stesso Eph e Gus parlano delle loro perdite. Gus si sente colpevole perché è il suo socio seguendo lui che ha trovato Setrakian e poi è andato dal Maestro, ma Quinlan lo invita a pensare a lottare e non a flagellarsi che al mondo ci sono persone peggiori di lui.
Se la perdita è stato il tema direi che in questo episodio Quinlan è stato il personaggio, per la frase sulla sepoltura del professore, per quanto detto a Gus e naturalmente per la sua presenza scenica nelle scene di combattimento. Setrakian nelle sue ultime parole ha detto che ci vorrà un sacrificio per sconfiggere il Maestro, i nostri ne hanno già fatti tanti, vien da chiedersi quale potrebbe essere, potrebbe essere per esempio che Eph si convinca che il figlio ormai è perso? Può darsi, ma io non ho potuto fare a meno di pensare che uno di sacrificio è già in programma da duemila anni, da quando mr. Quinlan caccia il Maestro sapendo che uccidendolo ucciderà anche se stesso.
Mi piace anche ricordare che ho apprezzato che la cattura di Desai sia stata cosa di Dutch, si vedeva che ne aveva bisogno. Ho apprezzato che quando Eph gli chiede se l’idea di prendere Desai sia dettata da voglia di vendetta piuttosto che da valutazione strategica, la risposta molto sincera è che lei non fa le cose per un solo motivo, una cosa non esclude l’altra.
Difetti? Grossi nessuno, non posso non sottolineare che nella scena in cui l’uomo che lavora per Desai, invece di sparare alla donna indifesa, si getta su di lui, sembri tutto un po’ comodo, ma evidentemente gli autori non l’hanno fatto perché non avessero scelta, potevano costruire la scena in altro modo, io credo che volessero mostrare che anche tra i collaborazionisti c’è chi può avere un tardivo sussulto di dignità e coscienza e chi come Desai è irrecuperabile perchè mai l’ha avuta.